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RUBRICALa mia valigia Erasmus di Vittoria Caron e Simona Catozzi

Il fortunato format che abbiamo realizzato con la collaborazione di Vittoria e Simona, studentesse a Warwick e Bruxelles, è ancora molto cliccato per via delle informazioni e della passione che trasuda da quei post. Chi va all'estero rimane spaesato e spesso ha difficoltà a trovare casa, capire come funziona un sistema nettamente diverso e soprattutto studiare e divertirsi: gli ingredienti base per una permanenza soddisfacente e produttiva. Ecco perché abbiamo scelto di aprire il nostro spazio rubriche parlando di studenti all'estero. Per adesso abbiamo concluso con ottimi risultati il nostro primo anno accademico all'estero, chi vuol essere il prossimo? Scriveteci.

Una connessione per mille interconnessioni


Internet accorcia le distanze e grazie ad esso possiamo raggiungere quasi  ogni angolo del pianeta terra. È vero. Entrando nel campo della comunicazione, però, essa ha senso solo nel caso in cui ci sia qualcun altro con cui interloquire. La forza della rete è questa: una connessione per migliaia di interconnessioni. Ecco, allora permetteteci un piccolo ringraziamento a nome dello staff torinese di Giovaninrete alle curatrici della rubrica La mia valigia... Leggi l'articolo

“Prof, I’m Erasmus!”, Cicerone …Cicerone chi?


Tempo di esami, saluti e partenze, all’Università di Warwick. Per molti Erasmus, infatti, è giunto il tempo di tornare alle proprie regolari esistenze in patria, dopo 6 intensi mesi di vita da favola. Perchè diciamoci la verità: gli Erasmus si divertono. E non poco. Tra party, serate e gite in giro per il Paese, trovano una sorta di Paradiso Terrestre che sono costretti ad abbandonare. Colta la mela, vengono precipitati nell’Inferno... Leggi l'articolo

Paese che vai… pigiama che trovi!


Non appena capita di metter il naso fuori dalla casa di mammà, ecco riscoprire e riconoscere nei gesti delle persone quei tratti caratteristici del luogo in cui sono nati: l’aplomb inglese, la puntualità svizzera, la movida spagnola, la precisione tedesca, la grandeur francese, e via dicendo.  Prima di venire qui in Belgio, non avrei saputo dire quale stereotipo (in senso neutro) calzasse per questo popolo, ora, però, so per certo... Leggi l'articolo

A scuola di neutralità in pieno spirito verace belga


Una delle caratteristiche dello spirito belga è la propensione a mettersi incessantemente in discussione. Da queste parti (complice l’aura dell’Unione Europea, suppongo), è un continuo parlare, dibattere, confrontare. Come un martello mediatico che strilla e distribuisce volantini su sviluppo, cooperazione, ricerca, dialogo interculturale, comunità, vivere insieme.  Persino rettore e vice-rettore si sono scomodati ad invitare via mail a conferenze, progetti, ecc. Due giorni fa, per esempio, si è tenuto un dibattito dal titolo Peut-on critiquer... Leggi l'articolo

Tempo libero: Bruxelles feat. Torino


Guardando ai Paesi nordici, si pensa sempre a un’idea di Efficienza “maiuscola”, nel senso di “estesa pressoché ad ogni settore”. Tuttavia, per molti aspetti, ho dovuto ricredermi e rendermi conto essere una convinzione ingiustificata. In particolare, incredula all’inizio, ho verificato in prima persona che i trasporti pubblici bruxelliani, oltre ad essere tutt’altro che economici (tenendo conto dell’elevato numero di fruitori), non sono poi così puntuali e inoltre garantiscono una fascia oraria... Leggi l'articolo

La perfetta globetrotter e l’irlandese che conosce il piemontese


E finalmente… reading week! Ovvero, settimana di stacco dalle lezioni. E stacco vuol dire riposo, riposo vuol dire tempo libero, tempo libero vuol dire viaggiare. Da quando sono qui all’Università di Warwick il mio lato globetrotter si è sbizzarrito in mille diverse destinazioni, cosicché ho maturato una certa conoscenza su usi e costumi degli individui che popolano le lande britanniche e non solo. Dopo aver calpestato Inghilterra, Scozia, Galles e... Leggi l'articolo

Il vero significato dell’Erasmus


Ora che finalmente nevica anche quassù in Inghilterra posso dire di essere davvero felice. La candida neve non imbianca più solo i monti torinesi o i colli romani, ora anche il campus dell’università di Warwick è ricoperto da un generoso strato di pura neve, cosa che mi fa letteralmente andare fuori di testa. Ammirare il campus innevato non ha prezzo. E quando l’altro giorno, primo giorno di neve, attaccavo fiocchi... Leggi l'articolo

Inghilterra, dove l’istruzione non è uguale per tutti


Quando dici Inghilterra dici benessere. Dici pari opportunità. Dici legge uguale per tutti e meritocrazia e istruzione prima di tutto eccetera eccetera. Ma sarà poi vero del tutto? Da quando sono qui mi sto accorgendo che non è proprio così. L’Università di Warwick, dove sto io, è un luogo per privilegiati, “figli di papà” carichi di soldi da spendere e spandere, con l’Ipad sotto il braccio e la borsa griffata,... Leggi l'articolo

La faccia oscura del Sogno Warwickiano


Ed è già ora di ripartire. L’epifania, che tutte le feste si porta via, fa traslocare anche me e il mio ingombrante bagaglio per trasportarmi nuovamente, dopo la breve pausa natalizia in Italia, in quel di Coventry, dove mi attendono le lezioni del secondo semestre e gli esami di metà anno. Appena scesa dall’aereo a Caselle, ero terrorizzata al pensiero di cosa avrei trovato giunta in Italia. Sembra incredibile, ma... Leggi l'articolo

So this is Christmas…


È arrivato il Natale, all’Università di Warwick. Più o meno da due mesi. Eh già, qui partono per tempo con i festeggiamenti e le illuminazioni per il 25 dicembre, tanto che già il 4 novembre ci si ritrova a partecipare alla parata natalizia. E da lì si può solo degenerare. Il 5 novembre partono le musiche natalizie in ogni dove, da Starbucks al supermercato, addobbi/decorazioni/cori di bambini con tanto di cappello rosso... Leggi l'articolo

Spaghetti e mandolino: i luoghi comuni degli inglesi


Una sera ero al pub con degli amici e mi è capitato di scambiare due parole con un ragazzo. Quando, in risposta alla sua domanda, ho detto che ero italiana, ho visto spegnersi sul suo volto ogni tipo di espressione. Dopodichè, si è girato dall’altra parte e mi ha allegramente ignorata. Ferita nell’orgoglio e intollerante al trattamento ricevuto, ho deciso di non demordere e di provare ad avere un dialogo con... Leggi l'articolo
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