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Tempo libero: Bruxelles feat. Torino

Tempo libero: Bruxelles feat. Torino

Panorama di Bruxelles

Guardando ai Paesi nordici, si pensa sempre a un’idea di Efficienza “maiuscola”, nel senso di “estesa pressoché ad ogni settore”. Tuttavia, per molti aspetti, ho dovuto ricredermi e rendermi conto essere una convinzione ingiustificata. In particolare, incredula all’inizio, ho verificato in prima persona che i trasporti pubblici bruxelliani, oltre ad essere tutt’altro che economici (tenendo conto dell’elevato numero di fruitori), non sono poi così puntuali e inoltre garantiscono una fascia oraria limitata (e di conseguenza limitante).

Generalmente poco dopo la mezzanotte, quasi fosse un coprifuoco, i servizi ti lasciano a piedi e ti abbandonano alla desolazione di strade che diventano deserte. Sarà forse l’inverno, ma le auto che circolano nella notte sono rare, almeno quanto sono numerose durante il giorno (il livello d’inquinamento da smog è decisamente alto).

Nonostante, poi, nel weekend sia concesso posticipare il rientro di tre ore, grazie alle linee notturne, la sera capita spesso di avviarsi in lunghe passeggiate verso casa o salire sul primo pullman del mattino successivo oppure chiamare un taxi o, in alternativa, i Collecto. Questi ultimi sono dei “taxi collettivi” che prelevano tutte le persone che si trovano in una stessa zona (i punti di raccolta sono sempre fermate dell’autobus) e accompagnano ciascuna a destinazione per 5-6 euro. Solitamente, però, riempire e dividere il costo di un taxi rimane comunque meno dispendioso.

Gli intrattenimenti che offre Bruxelles (diurni o notturni) sono molti e vari, in linea con i differenti ritmi di ciascuna nazione residente. Questa città ancora non mi ha lasciato spazio per la nostalgia delle abitudini in terra natia (né dei suoi orari, a costo di tornare appunto a piedi). L’apericena torinese, per esempio, qui è compensato dall’aperitivo belga dove, di consueto, la birra non ha obiettivamente niente da spartire con quelle cui siamo abituati. Il cinema e le rassegne propongono film in lingua originale sottotitolati in inglese, francese e olandese. Spettacoli, performance e concerti si spalmano su tutta la settimana, e ormai ho anche un sito di riferimento da cui attingere Gratis in Brussel, immancabilmente finito tra i Preferiti del mio browser e che puntualmente viaggia in coppia con Google Translator: il fiammingo – e mi stupisco ogni volta –  è una lingua davvero incomprensibile. Infine, la ciliegina sulla torta, dall’1 al 5 marzo, ci sarà la Foire du Livre de Bruxelles (fiera del libro).

Beh, mi sento proprio a casa!

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