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Andreea, l’artista che lascia l’impronta

La giovane artista sta lanciando un progetto con i ritratti emotivi di artisti contemporanei italiani

“L’impronta è unica e inoltre è una parte del corpo umano che non varia nell’arco di una vita”. Andreea Hartea presenta così il suo progetto artistico: un insieme di tele dai colori in stile #popart , frutto di una ricerca introspettiva e di un rapporto particolare con i soggetti intervistati e poi rappresentati. Una selezione di queste opere farà presto parte di un libro (Emotive Portraits of Italian Artists 2013-2014). Ma come nascono le sue impronte, o meglio, i suoi ritratti emotivi?

“Ogni quadro della serie nasce dal rapporto tra Andreea Hartea e l’artista rappresentato. L’incontro, l’intervista, la fiducia che il soggetto ripone accettando una vera e propria #ipnosi e l’impronta digitale sono componenti indispensabili alla realizzazione del ritratto” spiega un video realizzato in vista del lancio del progetto editoriale. E ancora “I Ritratti Emotivi nascono da uno scambio che non si esaurisce nel quadro ma continua nell’osservatore”.

“Il ritratto emotivo rappresenta l’insieme delle esperienze che hanno formato la personalità del soggetto – precisa ancora il video -. È un’opera che si avvale delle analogie che l’inconscio fa tra le emozioni ed il mondo circostante. Attraverso l’uso della tecnica dell’ipnosi, si portano alla luce i tratti interiori associati a colori ed i ricordi vengono proiettati all’esterno. La dimensione del quadro, la scelta dell’impronta, i colori delle linee ed il colore predominante rappresentano la personalità del soggetto”.

“Il quadro è composto da due livelli: un foglio di poliestere siliconato, sul quale viene dipinta l’impronta colorata, fissato su una tela monocromatica. Dietro ad ogni colore scelto si cela un’esperienza e la più significativa è quella che la parte emotiva sceglie per lo sfondo. La dimensione del quadro è data dall’idea che il soggetto ha del proprio ego“.

Emotive Portraits nasce proprio da una serie di incontri, fra Andreea e gli artisti italiani in una sorta di operazione meta-artistica. Il libro si compone di una scatola (formato cm 30x40x5), interamente fatta a mano, che contiene le pagine non rilegate, avvolte in un panno e numerate a mano dall’artista.

Un “oggetto” da collezione che permette di fruire dei quadri singolarmente, magari appendendone uno o tutti alla parete, oppure come un album prezioso.

Gli artisti coinvolti ad oggi sono Masbedo (Jacopo Bedogni e Nicolò Massazza), Vedovamazzei (Mariastella Scala e Simeone Crispino), Pietro Ruffo, Luca Vitone, Vincenzo Castella, Valerio Berruti e Nunzio.

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