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Cristoforo Colombo che ti è saltato in mente!?

Cristoforo Colombo che ti è saltato in mente!?

Il colorato emblema dei popoli andini

Chiriguanos, Chorotes, Churupi, Calchaqui, Mapuche, Guaranì, Aymara, Quechua… Sono solo alcuni dei popoli autoctoni del sud America.

12 ottobre 1492; mi ricordo un uomo buono e volenteroso che stremato, dopo mesi di navigazione, con balzo felino salta giù da una delle tre caravelle (non ricordo assolutamente quale), tocca terra e con una croce al collo bacia la sabbia bagnata del “nuovo mondo”… Strano a dirsi, lo ricordo biondo.

Questo ricordo è il danno frutto di un brutto film di serie B visto alle elementari e della nostra arroganza etnocentrica; ci hanno insegnato solo una parte della storia dell’uomo, ci hanno insegnato a leggere solo la copertina patinata della propaganda del potere.

Cristoforo Colombo, venerato come lo scopritore del nuovo mondo, non ha scoperto nulla. Spalleggiato dai re di Castiglia e Aragona ha avuto la fortuna di essere l’uomo giusto al momento giusto dando il via a un genocidio e a un saccheggio legalizzato iniziato nel 1492 e in corso da 500 anni… macchevelodicoafare!

12 ottobre; è usanza festeggiare… Ma festeggiare cosa? La scoperta dell’America, un falso storico. Questo significherebbe applaudire i “missionari” che convertivano al cristianesimo con colpi di machete, o che tagliavano la punta della lingua ai bambini nativi che osavano parlare la propria lingua, significherebbe approvare lo sterminio dei veri popoli americani. Da circa due anni nel cono sud non si festeggia, direi, un eresia… Bensì si contra festeja!!!

Il contra festejo (il “contro festeggio”) è l’esigenza di riconnettersi con la cultura nativa, è la resistenza alla globalizzazione della cultura e del sapere, la celebrazione delle diversità etniche che sono la linfa vitale dell’intero continente sud americano. Un corteo di persone, in questo giorno, percorre la città al suono dei ritmi e delle danze originarie di questa terra; simbolo della lotta è una bandiera con impressa una ragazza che sfoggia una rossa america latina al rovescio sventolando la Wiphala, emblema dei popoli andini.

Resuenan los tambores del contra festejo e i ritmi tradizionali rimbombano per le strade della città; il corteo cammina, anzi balla, fermandosi in quella che nella città di Paranà era, anticamente, la via in cui vivevano gli schiavi africani. Il tutto si chiude con musica, empanadas y cerveza!
12 ottobre; io contro festeggio!!! In questo mese, che riflettendoci è un po’ sfigato per il Sud America, un pensiero va anche a Ernesto (si lui il “Che”) che il 9 ottobre 1967 viene catturato e ucciso in Bolivia.

P.S. Nella baraonda del contra festejo era impressionante notare la capacità che hanno gli argentini di bere il mate ovunque, armati di termo con acqua calda, mate y bombilla (la cannuccia con cui si beve il mate) non li ferma nulla, in qualunque condizione atmosferica e sociale “toman mate” (bevono mate!); è come se in Italia noi girassimo per strada con una caffettiera, una tazzina da caffè e lo zucchero …Fantastici!

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