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Pensavo di incontrare il Che

Pensavo di incontrare il Che

Il Ministro Pistarini International Airport di Buenos Aires - meglio conosciuto come Ezeiza International Airport. Foto di mezdoce www.flickr.com/photos/22000838@N05/2894478714

Ci chiamavano Tano quando, agli inizi del Novecento, dalle navi si sbarcava al porto di Buenos Aires, per cercare fortuna nel nuovo mondo, quando ci si scriveva le lettere e le valigie erano, come da luogo comune, “di cartone”.

Io, a Buenos Aires, ci sono arrivata in aereo, ho un trolley, uno zaino preso da Decathlon, porto con me un pc portatile e non scrivo lettere ma mail: mi chiamano lo stesso Tanita. È un processo irreversibile i Tano sono gli italiani d’Argentina. Mi piace sentirmi chiamare così, porto con me la storia di un paese, di voci e di dialetti lasciati per sempre alle spalle dai nostri nonni migranti.

In Argentina sono sbarcata da una settimana. Choc termico-culturale, febbre. I primi giorni non esistono, se ne vanno e basta, i cinque sensi si devono ancora accordare ai nuovi stimoli; uditivi, olfattivi, tattili (non so cosa possano riguardare gli stimoli tattili per ora ma stava bene metterli), a quelli gustativi ci si abitua subito (torta frita, torta negra, media luna con manteca, fritura, dulce de leche, dulce de batata, dulce de membrillo, azado, azado a la estaca, mate…litri di mate, Quilmes negra, fernet con coca-cola… tutto nei primi 6 giorni).

Non so ancora cos’è l’Argentina per me adesso; per ora è una presidente siliconata che manda al diavolo il fondo monetario internazionale, è il pappagallo sulla palma di fronte alla mia stanza, è il motorino smarmittato con 3/4 persone senza casco, è un barrio di periferia, il malcontento e l’allegria, è un po’ di nostalgia per la mia casa in Italia, è una strana e incontenibile energia atavica… Ah, è anche una gelata e riquisima Quilmes negra (è una birra ma non una birra qualsiasi, è La Birra… Belin che birra…).

Sono sbarcata in Argentina e pensavo in incontrare il Che; non l’ho trovato ma continuo a cercarlo e cercandolo vediamo cosa trovo nel cammino.

Hasta pronto!

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