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Rosita: l’artista dell’espressione interiore e della catarsi

Rosita: l'artista dell'espressione interiore e della catarsi

L'artista Rosita con la sua opera "Sono una pagliaccia senza circo"

Dipingere è un’azione di autoscoperta. Un buon artista dipinge ciò che è.
Jackson Pollock

Da questa citazione si potrebbe riassumere l’intento artistico di Rosita Mezzela, eclettica pittrice sanmaurese, che esprime le emozioni e i sentimenti attraverso le sue opere. Nata il 13 marzo 1984, e diplomatasi nel 2006 presso il Liceo Artistico Primo, Rosita ha affrontato un percorso artistico notevole.

Addentrarsi negli angoli più reconditi e inesplorati dell’inconscio è il compito di coloro che intendono perseguire un cammino interiore, e l’arte, attraverso la sua funzione di catarsi, potrebbe essere un mezzo fruttuoso per questo genere di cammino. La giovane artista Rosita ci offre una spiegazione risolutiva sulla sua concezione di “arte”:

L’arte, per me, è riconducibile alla purificazione interiore. Essa non è nient’altro che l’espressione del proprio sé interiore, e i mezzi sono la tela e il colore.

Rosita, nel realizzare le sue opere, si identifica come artista espressionista, ed è affascinata dalle opere dell’Arte Degenerata, che comprende artisti del calibro di Munch, Kokoschka, Dix, e Schiele.

Le sue tecniche di pittura sono quelle ad olio, acrilico, tempera ed acquerello.

Rosita ha partecipato a numerose esposizioni tra cui lo Smae (San Mauro Art Event), svoltosi l’11 e 12 giugno 2011, la mostra “Luna d’Oriente”, tenutasi il 28 ottobre 2011 presso la sede dell’associazione “Ambra d’Oriente”. L’artista ha anche dipinto alcune vetrine torinesi, che appaiono al minuto 2:56 del videoclip “Così sia” degli Africa Unite.

La peculiarità che contraddistingue la pittura di Rosita, è appunto il suo modo di dipingere, che coinvolge l’azione dei cinque sensi, lasciando raffiorare l’inconscio. E’ nella sua originalità che scopriamo la bellezza delle sue opere, oltre ad essere realizzate da un’artista che crede fermamente nel valore dell’arte e nella necessità dell’esistenza di spazi da fornire ai giovani per esporre la propria arte.

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